Un virus contro i tumori


Ricerche molto interessanti in campo oncologico sembra possano dare una nuova speranza contro i tumori.
Infatti uno studio dell'università di Bologna, pubblicato sulla rivista scientifica Plos Pathogens, ha evidenziato la capacità da parte di un herpes virus modificato, di uccidere selettivamente le cellule tumorali risparmiando le cellule sane. Questa capacità selettiva nei confronti del tumore permane anche quando il virus viene  somministrato per via sistemica e non solo quando viene iniettato direttamente all'interno del tumore. Lo studio dell'università di Bologna è stato condotto in laboratorio sui topi, simulando metodi di cura simili a quelli della pratica clinica. Con questa nuova metodologia si pensa che possano essere curati soprattutto il tumore mammario ed ovarico.
Questa nuova terapia, somministrata per via intraperitoneale, è stata indirizzata contro le metastasi dei tumori della mammella e dell'ovaio. L’herpes virus, programmato per entrare selettivamente nelle cellule tumorali, non aggredisce le cellule normali e non provoca quindi le classiche lesioni erpetiche, ma è capace di riconoscere e distruggere le cellule tumorali della mammella e dell'ovaio che presentano uno specifico marcatore (HER-2). Questi due tipi di tumore in Italia colpiscono ogni anno 42.000 nuovi soggetti e causano 10.000 morti.
Da qualche anno in tutto il mondo molti ricercatori stanno cercando di produrre virus oncolitici, in grado di distruggere  le cellule tumorali; spesso però le modificazioni apportate al virus, rendono l'agente virale innocuo per l'organismo ospite, ma anche scarsamente aggressivo nei confronti del tumore e quindi, poco efficace dal punto di vista terapeutico.
L’Università di Bologna è stata la prima ad ottenere un herpes virus riprogrammato in grado di colpire le cellule tumorali con marcatore HER-2, senza intaccare le cellule sane, indirizzando così tutta la sua capacità distruttiva solo sulle cellule malate.
I nuovi studi hanno dimostrato che il virus modificato può curare topi di laboratorio portatori di metastasi di tumori umani. Per il futuro, l'obiettivo è arrivare alla fase di sperimentazione preclinica e avere una speranza concreta nella lotta contro i tumori.
 
 
Fonte: www.plospathogens.org      

Simone De Sio

Giovanni Rinaldi