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ISSN:2240-2594
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International Open Access Journal of Prevention and Research in Medicine
Director Prof. Francesco Tomei
Un gruppo di ricercatori statunitensi ha scoperto un farmaco in grado di ripristinare le connessioni nervose danneggiate nell'Alzheimer. Il medicinale deve essere ancora testato sull'uomo, ma i risultati sugli animali sono incoraggianti e nel prossimo futuro si potrebbe avere una nuova cura.
La prima fase sperimentale è durata 10 anni ed è stata coordinata dal professor Lipton; la fase successiva riguarda la sperimentazione clinica e la speranza è di confermare i buoni risultati ottenuti finora.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of National Academy of Sciences (Pnas), spiega come il medicinale derivi dalla combinazione di due molecole.
Da anni il mondo della ricerca medica si è impegnata nello studio per combattere la degenerazione dei neuroni che si verifica nell'Alzheimer.
Lipton è convinto di essere vicino ad una nuova cura.
In effetti i risultati ottenuti dai ricercatori americani sono incoraggianti ed evidenziano come il nuovo farmaco può essere usato non solo all'inizio, ma anche in uno stadio più avanzato, quando il cervello presenta già placche e grovigli neurofibrillari, ristrutturando le connessioni sinaptiche.