Ultrasuoni per sentire meglio - P&R online 24-11-2011


 L'essere umano può percepire i suoni in due modi: per conduzione aerea, tramite canale uditivo, membrana timpanica e ossicini, e mediante conduzione ossea, trasmettendo il suono stesso attraverso le ossa del cranio e raggiungendo così la coclea, detta anche ‘centrale dell'udito'. Sulla possibilità di trasportare i suoni in campo ultrasonoro si inserisce, invece, il progetto ‘Studio e sviluppo di una protesi acustica a ultrasuoni', studio che vede coinvolte diverse realtà genovesi e liguri - l'Istituto di biofisica (Ibf) del Cnr, con l'obiettivo di sviluppare un apparecchio non invasivo di nuova generazione che punta a ottenere un'elevata qualità del suono percepito, superando i limiti a oggi esistenti. "Il progetto si basa su un metodo alternativo per l'invio di segnali sonori", spiega Mario Nobile del Cnr-Ibf. "Obiettivo principale, realizzare una soluzione protesica non invasiva che, grazie all'utilizzo degli ultrasuoni quale base portante del segnale sonoro e attraverso la conduzione ossea, coniughi efficienza energetica, elevate performance e gradevolezza estetica. Come Istituto contribuiamo al progetto mettendo a frutto una lunga esperienza di ricerca sugli aspetti funzionali delle cellule cocleari, sia su linee cellulari ‘in vitro' sia su animali da laboratorio". Tra i partner del progetto, il gruppo del dipartimento di Ingegneria biofisica ed elettronica dell'Università di Genova coordinato da Andrea Trucco e Linear, società specializzata nella realizzazione di protesi acustiche. Recentemente accolto nel Programma operativo della Regione Liguria per i settori ‘Innovazione, competitività e ricerca industriale' - possibile l'avvio di una fase sperimentale di due anni finalizzata alla messa a punto di un prototipo - il progetto nasce in seno al Consorzio ‘Si4Life' (Scienza e impresa per la vita), fondato nel 2009 da 15 realtà del territorio riconosciuto come Polo di innovazione nell'ambito delle scienze della vita.

Fonte: Francesca Spanò , Istituto di biofisica, tel. 010/6475572, email spano@ibf.cnr.it