Questo sito utilizza cookie, anche di profilazione di terze parti. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Proseguendo la navigazione acconsenti all'utilizzo di tutti i cookie.
ISSN:2240-2594
Seleziona lingua |
International Open Access Journal of Prevention and Research in Medicine
Director Prof. Francesco Tomei
Una ricerca italiana, pubblicata sulla rivista scientifica “Annals of Oncology”, conferma che avere un caso di neoplasia tra i parenti di primo grado aumenta la probabilità di sviluppare lo stesso tipo di tumore fra i membri della famiglia. La peculiarità di questa ricerca risiede nel fatto che per la prima volta è stato dimostrato che la familiarità può predisporre allo sviluppo anche di un tumore diverso rispetto al primo.
I ricercatori hanno esaminato i dati di 23.000 soggetti con diversi tipi di cancro diagnosticati tra il 1991 e il 2009. Analizzando i dati è stato scoperto che se in famiglia esiste un caso di tumore al fegato, aumenta il rischio di ammalarsi non solo di questo tumore ma anche di altri tipi di cancro.
A differenza di altri studi, questa ricerca è riuscita a calcolare il ruolo di molti altri fattori, quali il fumo e l'alcol, come importanti fattori di rischio tumorale.
I ricercatori hanno inoltre attentamente esaminato l'ambiente di vita, evidenziando l’importanza oltre che dell'aspetto genetico, anche di quello ambientale.
Vivere fra persone che fumano per esempio è un fattore di rischio molto grave, soprattutto per i bambini. In questi casi è prioritario cambiare le abitudini di vita, smettendo di fumare.
Fondamentale risulta infine la prevenzione soprattutto per chi ha familiarità per il cancro al seno o al colon retto dato che ormai esistono per questi tumori test di screening molto efficaci.