Svelato il mistero dei "viaggi nell'aldilà"


I cosiddetti viaggi nell'aldilà, la cosiddetta "luce bianca" che riferisce di aver visto circa il 20% delle persone che sopravvivono a un infarto, hanno per la prima volta una spiegazione scientifica: l'attività elettrica cerebrale continua ad essere presente per alcuni istanti dopo la morte clinica.
I risultati di questa ricerca americana sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Proceedings of the National Academy of Sciences”.
I ricercatori hanno analizzato l’attività cerebrale, mediante elettroencefalogramma, di nove ratti in cui è stato indotto sperimentalmente arresto cardiaco. Entro i primi 30’’ secondi dopo l'arresto cardiaco in tutti i ratti è stata riscontrata attività cerebrale tipica di un cervello con una percezione cosciente.
Lo studio ha confermato quindi che persistono nel cervello segni di attività cosciente anche dopo arresto cardiaco, ciò che però ha sorpreso i ricercatori è stato il riscontro di alti livelli di attività cerebrale presenti.
Questo significa che il cervello durante la fase iniziale di morte clinica ha un'attività elettrica ben organizzata, che spiega scientificamente le molte esperienze di pre-morte riportate da pazienti sopravvissuti all'arresto cardiaco.
 

Fonte: www.pnas.org

Simone De Sio

Giovanni Rinaldi