Articoli Medicina Legale - P&R Scientific
Volume 2, Numero 2
04.05.2012
Singolare infortunio domestico da mezzo puntuto improprio
 
 
Bonaccorso L, Maiese A, Molle R, Bolino G

Autori   [Indice]

Bonaccorso L1, Maiese A1, Molle R1, Bolino G1

1Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico-Legali e dell’Apparato Locomotore,
“Sapienza” Università di Roma

Citation: Bonaccorso L, Maiese A, Molle R, Bolino G. Singular domestic injury by atypical pointed object. Prevent Res 2012; 2 (2): 165-169. Available from: http://www.preventionandresearch.com/. doi: 10.7362/2240-2594.029.2012


doi: 10.7362/2240-2594.029.2012


Parole chiave: lesione da impalamento, caduta accidentale, corpo estraneo di legno

Abstract   [Indice]

Viene illustrato un particolare caso di decesso di una donna da impalamento della regione cervicale sinistra, determinato da un peculiare mezzo lesivo (canna di bambù) penetrato in seguito a caduta accidentale. L’esame necroscopico consentiva di accertare che il mezzo puntuto atipico aveva creato un tramite a fondo cieco, comportando la divaricazione e dilacerazione delle strutture cervicali e toraciche incontrate lungo il suo percorso, nello specifico la porzione mediana dell’arco aortico e quindi la parete anteriore del sacco pericardico, con conseguente decesso per shock emorragico. Gli Autori ripercorrono, inoltre, brevemente la letteratura sull’argomento.

Introduzione   [Indice]

L'impalamento era un antico metodo di tortura introdotto dai tartari, che consisteva nell'infilzare il condannato con un palo di legno, per poi sollevarlo in posizione verticale fissando il palo nel terreno. Affinché il palo entrasse con facilità nel corpo del condannato, la punta veniva spalmata di olio o miele: la via di entrata poteva essere l'ano, la vagina oppure il perineo, l’uscita solitamente la bocca o la regione scapolare. Se si stava attenti a non ledere organi vitali, il supplizio poteva protrarsi per molti giorni prima della morte.
In patologia forense con tale termine si indica una peculiare lesività causata dalla penetrazione nel corpo umano di un mezzo puntuto atipico, di notevoli dimensioni, che all'azione della punta unisce un'azione contusiva assai cospicua, con ampia lacerazione e distruzione dei tessuti. È chiamata in causa nell’impalamento l’azione di vari strumenti, come pali, aste di cancellate, rami di albero, giavellotti e palizzate (1).
Di seguito proponiamo un caso di morte da impalamento avvenuto per mezzo di un oggetto puntuto atipico (canna di bambù) che, a seguito di caduta accidentale, è penetrato nel torace della vittima attraverso la regione latero-cervicale sinistra.

Caso Clinico   [Indice]

Il caso di specie riguarda una donna di 73 anni, solita svolgere attività agricola, che veniva rinvenuta priva di vita nel proprio orto. Al momento del ritrovamento il corpo giaceva in posizione supina, in stretta vicinanza ad una piantagione di fagiolini, in cui erano presenti diverse canne di bambù, utilizzate a sostegno delle piante rampicanti, dalla punta acuminata e sagomata “a becco di flauto”, una delle quali risultava intrisa di sangue per almeno cm 15 ed aveva una lunghezza complessiva di cm 120 e diametro di cm 2,5 (Figura 1).
Ad una prima ispezione esterna si osservava la presenza di una soluzione di continuo, in regione basi-cervicale sinistra. La cute risultava diffusamente imbrattata di sangue essiccato, maggiormente apprezzabile in corrispondenza del volto, della regione cervicale e a livello degli arti superiori incluse le mani.
 
Autopsia 
All’esame esterno del cadavere, previa accurata pulizia della superficie corporea, si evidenziava, in regione basi-cervicale sinistra un’ampia soluzione di continuo dei tessuti. Il centro di tale lesione si collocava a cm 139 dal piano calcaneare, a cm 3,4 dalla linea mediana del corpo, a cm 9,8 dalla proiezione cutanea della sinfisi mentoniera e, infine, a cm 3 dal margine superiore della clavicola. Detta soluzione di continuo, con il capo disposto in leggera iperestensione, appariva conformata come un occhiello di forma grossolanamente ovalare, delle dimensioni di cm 2,2 x 1,1, circondata da un orletto ecchimotico-escoriato maggiormente sviluppato in basso ed a sinistra per uno spessore massimo di cm 0,6 (Figura 2).
Da tale ferita si dipartiva un tramite, a fondo cieco, penetrante con direzione dall’alto verso il basso, leggermente da sinistra verso destra e dall’avanti all’indietro.
All’autopsia del collo, in corrispondenza dei muscoli della loggia sottoioidea di sinistra, si evidenziava netta infiltrazione ematica. In tale contesto, in corrispondenza del tramite, si rinveniva un piccolo frammento vegetale riconducibile al mezzo puntuto atipico rinvenuto in sede di sopralluogo (canna di bambù). Il fascio vascolo-nervoso e le altre strutture anatomiche limitrofe alla lesione cutanea risultavano indenni.
All’apertura della cavità toracica, si evidenziava, in contesto di franco emo-mediastino, la lacerazione a tutto spessore della parete anteriore del sacco pericardico e dell’arco aortico, il quale appariva lacerato obliquamente nella sua porzione mediana (Figura 3).
In via di completezza si segnala che l'esame dei restanti organi risultava privo di elementi degni di nota ad eccezione di un pallore viscerale diffuso, compatibile con un quadro di shock emorragico così come del resto la scarsità della fenomenologia ipostatica.
 

Discussione   [Indice]

Diversi studi sono stati riportati in letteratura riguardo le lesioni da impalamento a carico sia delle regioni laterali del collo che delle strutture del capo. La modalità di realizzazione di tale evento è per lo più accidentale e può svilupparsi sia per azione di penetrazione della punta nel corpo, sia per caduta del corpo sulla punta stessa. Le circostanze in cui è stato segnalato il verificarsi di tale evento lesivo sono quanto mai eterogenee (2), infatti possono verificarsi in corso di incidenti stradali, sul lavoro, nello sport o durante lo svolgimento di attività ricreative (3, 4, 5).
La letteratura è ricca di casi, alcuni dei quali assolutamente singolari, in cui le ferite penetranti presenti nelle parti più svariate del corpo possono essere causate dagli oggetti più disparati come ad esempio una barra d’acciaio caduta accidentalmente dall’alto da un’impalcatura (6) o la leva del cambio di un’automobile (7) o di un paletto stradale (8). Non rare inoltre, le evenienze di impalamento proprio del palato e/o dell'orofaringe dovuta a cadute durante attività lavorative svolte tenendo un oggetto in bocca, che si trasforma così in un’arma letale (9, 10).
Inoltre forme particolari di impalamento sono state descritte nel corso di attività sessuali, con interessamento dei genitali e/o dell'ano (11, 12).
Gli eventi omicidiari sono molto rari, in letteratura infatti abbiamo rinvenuto due casi molto singolari: il primo riguardante un adolescente, il cui cranio è stato infilzato da una ringhiera di metallo lanciata contro di lui durante una lite (13), e il secondo relativo ad un uomo ucciso mediante una spranga di ferro infilzata a livello sottomandibolare (14). Infine, anche i suicidi espletati con tale modalità sono rari, da rapportare prevalentemente a cadute dall’alto, in cui il soggetto si lascia cadere su un corpo aguzzo (15).
L’impalamento con interessamento della regione cervicale non sempre determina il decesso, a meno che non sia correlato con la lacerazione delle strutture vascolari o di strutture essenziali per la sopravvivenza. In letteratura infatti vengono riportati numerosi casi di soggetti sopravvissuti ad impalamento della regione latero-cervicale (16, 17). Di particolare interesse risulta il caso descritto da Kettelle e coll. (16) in cui si descrive un impalamento avvenuto in seguito a caduta accidentale: il soggetto mentre tentava di sfoltire gli alberi del proprio giardino, con una sega a mano metallica, perdeva l’equilibrio e cadeva al suolo dal tetto del proprio camper utilizzato per compiere il lavoro; la sega metallica, a seguito della caduta, penetrava a livello della regione latero-cervicale di destra, fuoriuscendo con direzione pressoché orizzontale a livello della regione controlaterale; l’immediato soccorso ed intervento chirurgico consentiva la sopravviveva senza postumi particolarmente gravi.
Nel caso da noi presentato, il particolare mezzo lesivo (canna di bambù), penetrato in seguito a caduta accidentale della donna sullo stesso, pur avendo come sede di ingresso intrasomatico la regione cervicale sinistra, ha comportato nella sua progressione la lesione di strutture toraciche di vitale importanza. 
Infatti, l’esame necroscopico ha consentito di accertare che il mezzo puntuto atipico ha creato un tramite a fondo cieco, con direzione obliqua dall’alto in basso e leggermente da sinistra a destra e dall’avanti all’indietro, comportando la divaricazione e dilacerazione delle strutture incontrate lungo il suo percorso, nello specifico la porzione mediana dell’arco aortico e quindi la parete anteriore del sacco pericardico, con conseguente decesso per shock emorragico.
 
 

Bibliografia   [Indice]

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Autore di riferimento   [Indice]

Giorgio Bolino
Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico-Legali e dell’Apparato Locomotore,
“Sapienza” Università di Roma
Viale Regina Elena, 336 – 00161 Roma
e-mail: info@preventionandresearch.com



 

 
 



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