Riparare il cuore? Si può - P&R online 23-11-2011


 Ricreato nei laboratori dell'Università di Pisa un materiale salva-infarto con cui curare e rigenerare le cellule cardiovascolari danneggiate. Dalla combinazione di un polimero e di due molecole biologiche (un polisaccaride estratto dalle alghe, denominato ‘alginato' e la principale proteina strutturale del corpo umano, il collagene) nasce un materiale innovativo, molto simile al tessuto del cuore. La ricerca è stata condotta dal gruppo del dipartimento di Ingegneria chimica e presentata recentemente a un congresso della Società europea di biomateriali tenutosi a Dublino, dove ha destato un forte interesse, tanto da essere ripresa in prima pagina dall'Irish Times. Lo studio è in corso, ma i primi risultati sono promettenti: gli esperti hanno dimostrato che il tessuto ricreato in laboratorio è molto simile a quello del cuore, anche dal punto di vista dell'elasticità. La scoperta potrebbe quindi aprire nuove prospettive per la cura e la rigenerazione dei tessuti cardiovascolari danneggiati da infarto. Le malattie cardiovascolari sono oggi la principale causa di morte e di ospedalizzazione nei paesi industrializzati, costituendo in assoluto la prima causa di decesso per le persone al di sopra dei 65 anni. "Risulta quindi immediatamente comprensibile", spiega Elisabetta Rosellini, "l'interesse, sia clinico sia del mercato biomedicale, per le nostre ricerche, che potrebbero offrire nuove opportunità terapeutiche per la cura e la rigenerazione dei tessuti cardiovascolari danneggiati". La ricerca fa parte del progetto europeo ‘Bioscent', nato dalla collaborazione tra l'ateneo pisano e la Sorin biomedica cardio. Coordinato da Elisabetta Rosellini, giovane assegnista di ricerca, lo studio è stato finanziato nell'ambito del VII Programma quadro della Commissione europea, per un totale di 6,5 milioni di euro nel quinquennio 2009-2013. Il progetto riguarda undici università e quattro industrie di otto paesi europei (Italia, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Regno Unito, Repubblica Ceca e Romania) e coinvolge scienziati di diverse discipline.