Resistenza ai farmaci: è allarme


Secondo il consulente governativo per la sanità pubblica del Regno Unito, il professor Dame Sally Davies, negli ultimi anni è andata sempre più sviluppandosi una diffusa resistenza ai farmaci con grave rischio per la popolazione mondiale.
Il problema principale riguarda la ricerca sugli antibiotici che ormai da molto tempo è ferma, non essendo stati prodotti nuovi antibiotici efficaci.
Il professor Davies, nel suo articolo presentato al National Health Service NHS, afferma che tra 10-20 anni alcune infezioni potrebbero non essere più curabili con gli attuali antibiotici e gli interventi chirurgici di routine potrebbero diventare mortali. Gli stessi trapianti saranno ad alto rischio per l'elevatissima mortalità post-operatoria. La causa principale della sempre maggiore diffusione della farmaco-resistenza è l'uso massiccio e a volte scriteriato degli stessi antibiotici.
Le aziende farmaceutiche d’altronde non producono nuovi farmaci efficaci: il motivo risiede sostanzialmente nel fatto che gli antibiotici non hanno lo stesso mercato di altre categorie di farmaci come ad esempio quelli per l’ipertensione o il diabete.
Negli ultimi anni si sono sviluppati i cosiddetti “super batteri", come lo Stafilococco resistente alla meticillina, l'Escherichia coli e la Klebsiella che attualmente rappresentano la causa più frequente di infezioni contratte  durante i  ricoveri ospedalieri.
In Italia il problema delle resistenze è diventato drammatico, come nel resto del mondo. Di fronte a batteri farmaco-resistenti si va a tentativi: i medici sono costretti a  prescrivere combinazioni di farmaci.
Secondo alcuni farmacologi, il problema della resistenza agli antibiotici non deriva tanto dal loro uso eccessivo, quanto dalla diffusione massiccia di questi farmaci nell'ambiente. Infatti il vero problema è rappresentato dallo scriteriato utilizzo di questi farmaci in alcuni settori quali la zootecnia, l’ agricoltura e l'allevamento dei pesci.
Secondo gli esperti, dovrebbero essere assunte al più presto alcune precauzioni: usare gli antibiotici solo quando realmente servono; adottare adeguate misure igieniche in ambiente ospedaliero; limitare al massimo la diffusione dei farmaci in quei settori dove attualmente è molto diffusa.
 
 
Fonte:www.nhs.uk

Simone De Sio

Giovanni Rinaldi