Nanoparticelle 'made in Italy' rimuovono placche Alzheimer


Funzionano le nuove nanoparticelle 'spazzino' ideate e brevettate in Italia per ripulire il cervello dalle placche responsabili dell'Alzheimer. 
Le nanoparticelle anti-Alzheimer, chiamate amiposomi, sono 'figlie' del grande progetto di ricerca europeo Nad (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease), finanziato con oltre 14 milioni di euro e coordinato proprio dall'Università di Milano-Bicocca. 
La sperimentazione sui topi dimostra che le nanoparticelle 'spazzino' sono in grado di rimuovere dal cervello le placche della proteina beta-amiloide in sole tre settimane. Una volta rimosse, ne favoriscono lo smaltimento, attraverso il circolo, da parte del fegato e della milza. Questa operazione di pulizia del cervello ha portato ad un recupero delle funzioni cognitive misurato con uno specifico test di riconoscimento degli oggetti. 
La terapia è basata su una strategia, impossibile da realizzare con un farmaco convenzionale, che usa uno strumento nanotecnologico, cioè particelle di dimensioni di un miliardesimo di metro. Nella ricerca il trattamento è riuscito a frenare la progressione della malattia, ma i ricercatori stanno anche valutando, per ora sempre sul modello animale, la possibilità di prevenirne l'insorgenza. In questo modo sarebbe possibile intervenire quando le capacità cognitive e la memoria sono solo minimamente compromesse.
Se in futuro questi risultati saranno verificati nell'uomo il trattamento abbinato ad una diagnosi precoce potrebbe permettere ai malati di Alzheimer di condurre una vita pressoché normale.

Fonte: 
http://www.jneurosci.org/

Simone De Sio

Alessandra Di Marzio