Malattie intestinali croniche e qualità della vita


Un’indagine europea presentata a Vienna in occasione del recente Congresso dell’European Crohn’s and Colitis Organisation, ha verificato l’impatto del morbo di Crohn e della colite ulcerosa sulla qualità di vita dei pazienti. Le difficoltà da affrontare quotidianamente sono molteplici e complicano in maniera seria l’attività lavorativa e la vita familiare.
Questo studio ha analizzato le interviste somministrate a più di 5000 pazienti, di cui circa 1000 italiani, con lo scopo di rendere nota la loro condizione.
Le malattie infiammatorie croniche intestinali colpiscono circa 200mila italiani, pochi le conoscono e si rendono conto dell’impatto che hanno sulla qualità di vita degli interessati, che nella maggior parte dei casi sono giovani sotto i 30 anni, addirittura bambini o adolescenti.
Ad aumentare i disagi contribuisce anche il ritardo nella diagnosi che nel 60% dei casi arriva dopo un anno e nel 14% dopo 5 anni.
I sintomi più importanti sono dolori addominali, spossatezza e urgenza di correre in bagno anche più di 10 volte al giorno. Non stupisce quindi che questi pazienti accusino notevoli disagi sia sul posto di lavoro sia in famiglia: 2 su 5 affermano di avere perso o lasciato il posto di lavoro; 7 pazienti su 10 è ossessionato dal timore di non trovare una toilette disponibile, soprattutto quando si trovano fuori casa. Insomma convivere con  questo tipo di malattie risulta molto difficile e le cose si complicano quando vengono colpiti i bambini.
Dati recenti infatti indicano che colite ulcerosa e morbo di Crohn colpiscono sempre di più i bambini: le cause non sono ancora chiarite, certamente influisce la familiarità, ma verosimilmente conta molto anche l’ambiente: cibi industriali, stress, abuso di antibiotici, eccessiva igiene tutti fattori che potrebbero influire negativamente.
Secondo gli esperti intervenuti al Congresso, per migliorare l’assistenza dei pazienti sarebbe utile la realizzazione di un Registro Nazionale sull’utilizzo dei farmaci biologici, con lo scopo di raggruppare in un database tutti i pazienti in cura con prodotti biologici in modo tale da poter valutare e monitorare l'efficacia e i costi di questi trattamenti.
 
 
Fonte: www.ecco-ibd.eu

Simone De Sio

Giovanni Rinaldi