La Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul luogo di lavoro: il rapporto dell'ILO


Dati elaborati dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro sulla sicurezza sul lavoro e le malattie professionali.

Un lavoratore ogni 15 secondi: è questa la statistica riguardante le morti per malattie professionali o incidenti sul lavoro. A rivelarlo è stata l'ILO, Organizzazione Internazionale del Lavoro, che il 28 aprile scorso ha celebrato come di consueto la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Luogo di Lavoro.

Secondo il Rapporto dell'ILO intitolato La Prevenzione delle Malattie Professionali, ogni anno nel mondo 2,34 milioni di persone perdono la vita a causa di incidenti o malattie professionali: si tratta di un bilancio molto pesante, che arriva a contare ben 6300 decessi al giorno. La maggior parte di queste “morti bianche” è provocata da malattie professionali, meno visibili ed eclatanti degli incidenti sul lavoro, ma forse ancora più pericolose. Se a questi numeri si aggiunge anche quello delle malattie professionali non letali (quasi 160 milioni ogni anno), ci si rende conto della gravità del problema.

Le malattie professionali hanno costi enormi sia da un punto di vista sociale che da un punto di vista strettamente economico. Secondo l'ILO, infatti, le malattie professionali impoveriscono i lavoratori e le loro famiglie, riducono la produttività e provocano un aumento vertiginoso della spesa sanitaria nazionale.

Ogni anno, infortuni sul lavoro e malattie professionali causano una perdita economica pari al 4% del Pil mondiale, creando un “buco” di 2,8 trilioni di dollari. Nella sola Unione Europea, il costo annuo delle malattie professionali raggiunge i 145 miliardi di euro.

Per fronteggiare e contrastare il fenomeno, occorrono anzitutto forte collaborazione e maggiore coinvolgimento di datori di lavoro e lavoratori. Dialogo sociale e partecipazione sono infatti la chiave di volta di qualsiasi politica di prevenzione, laddove la prevenzione si presenta come la soluzione meno dispendiosa e più efficace per affrontare il problema.

Occorre inoltre il contributo attivo di medici, igienisti ed operatori sanitari per l'aggiornamento della lista delle malattie professionali riconosciute, l'affinamento delle metodologie diagnostiche e l'isolamento dei fattori di rischio legati al lavoro. Con i rapidi mutamenti delle tecnologie impiegate e dell'organizzazione del lavoro, infatti, emergono continuamente nuove situazioni critiche, che occorre saper distinguere, riconoscere ed affrontare. Ne sono un esempio le malattie legate all'impiego delle nanotecnologie di ultima generazione oppure i disturbi da stress da lavoro, peraltro amplificati negli ultimi anni dalla situazione di crisi economica.

Tra gli elementi essenziali di un buon sistema di salute e sicurezza sul lavoro vi sono leggi e sistemi d'ispezione adeguati, informazione e formazione per la prevenzione, cooperazione tra gli attori implicati e tra i Ministeri coinvolti, un adeguato sistema di raccolta dati.

L'ILO ha evidenziato come molti Paesi abbiano già ratificato le Convenzioni esistenti, ma auspica che la lista continui ad ampliarsi negli anni a venire.

I dati dell'ILO testimoniano in maniera chiara la drammaticità del momento e l'urgenza di un'assunzione diretta di responsabilità da parte degli attori coinvolti. In questo scenario, è assai importante che venga riconosciuto alla prevenzione un ruolo primario nella riduzione dei rischi di incidenti o di malattie professionali e nell'abbattimento dei costi provocati da cure mediche e indennizzi ai lavoratori colpiti.

Una buona politica della prevenzione non può essere disgiunta dall'opera di sensibilizzazione e formazione, per la quale è indispensabile adottare soluzioni strategiche mirate come la formazione in modalità e-learning (inserita non a caso nei cataloghi di aziende come lo IAL, che da anni si occupa di formazione), la sensibilizzazione attraverso adeguate campagne istituzionali e la creazione di strumenti informativi mirati.

Fonte: Rapporto ILO La Prevenzione delle Malattie Professionali