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ISSN:2240-2594
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International Open Access Journal of Prevention and Research in Medicine
Director Prof. Francesco Tomei
1Sovrintendenza Medica Generale INAIL (National Institute for Insurance against
Accidents at Work and Occupational Diseases, Sector III: Health and Safety
in the workplace), Roma 2Medicina del Lavoro, Università dell’Aquila
Citation: Innocenzi M, Saldutti E, Di Giacobbe A, et al. Serious and fatal accidents in 2011 in immigrant workers: considerations on the phenomenon and preventive measures. Prevent Res 2012; 2 (4): 352-365. Available from: http://www.preventionandresearch.com/. doi: 10.7362/2240-2594.083.2012
Introduzione: Gli eventi traumatici con lesioni gravi o gravissime o mortali occorsi a cittadini stranieri sono in gran parte di natura lavorativa, e la competenza di indennizzare gli infortuni lavorativi (e le malattie professionali) è attribuita all’INAIL. Per infortunio sul lavoro si intende un evento traumatico, occorso per causa violenta in occasione di lavoro, determinante nel lavoratore un danno alla persona identificabile in una incapacità temporanea al lavoro, una invalidità permanente (in franchigia per i danni compresi fra 1 e 5 %, con liquidazione in capitale per i danni compresi fra il 6 ed il 15 %, con rendita mensile per i danni uguali o maggiori del 16 %) o la morte.
Lo studio del fenomeno infortunistico lavorativo in Italia ha evidenziato negli ultimi anni una riduzione del numero generale degli eventi lesivi e degli infortuni mortali; è stato riscontrato un decremento di infortuni anche nei lavoratori stranieri, ma a fronte di tali dati si è evidenziata la persistenza di un significativo numero di politraumatismi gravi e di decessi.
Obiettivi: Lo scopo di questo lavoro è valutare la possibile presenza di fattori di rischio aggiuntivi nei lavoratori stranieri in Italia e le possibili misure di prevenzione.
Metodi: Il presente studio analizza l'andamento nel tempo delle lesioni gravi e mortali dei lavoratori stranieri nel periodo 2008-2011, e più in dettaglio gli eventi relativi all'anno 2011, prendendo in esame il settore di attività, le modalità dell’evento, la distribuzione territoriale e la nazionalità dei lavoratori, esaminando i dati ottenuti dai Rapporti annuali dell’INAIL. Per gli infortuni gravi si è evidenziata una progressiva diminuzione nei lavoratori stranieri nel corso degli anni dal 2008 al 2011, nell'industria e nei servizi e, in misura minore, nel settore agricolo.
I dati sugli incidenti mortali, invece mostrano una sostanziale stabilità del loro numero, sia in percentuale sia in valori numerici.
Discussione: E' possibile che i fattori che contribuiscono ad un aumentato rischio di eventi gravi e mortali nei lavoratori stranieri possono essere: la conoscenza imperfetta della lingua italiana, la mancanza di formazione specifica in relazione ai rischi professionali, l'irregolarità e l'incertezza che spesso caratterizza le loro attività di lavoro, il consumo eccessivo di alcol, che può portare a rischi più elevati in alcune
occupazioni già di per sé rischiose.
Conclusioni: L'obiettivo principale deve rimanere quello di un efficace azione preventiva, quale elemento essenziale per ridurre gli infortuni e le malattie professionali; tale prevenzione deve avvenire all’interno un'attività imprenditoriale che si ispiri ai valori di "responsabilità sociale". In questo lavoro di prevenzione è fondamentale il coinvolgimento di tutte le istituzioni pubbliche e private operanti nel settore della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, medici di base e ospedali, università, gli enti di patrocinio e le associazioni rappresentative; è inoltre fondamentale cercare di rendere consapevoli le aziende dei costi legati alla non sicurezza, informando anche dei benefici economici legati ad una efficace politica di prevenzione.
Gli eventi traumatici con lesioni gravi o gravissime o mortali occorsi a cittadini stranieri sono in gran parte eventi di natura lavorativa. La competenza di indennizzare gli infortuni lavorativi (e le malattie professionali) è attribuita all’INAIL.
Per infortunio sul lavoro si intende un evento traumatico, occorso per intervento di causa violenta, in occasione di lavoro, determinante nel lavoratore un danno alla persona identificabile in una incapacità temporanea al lavoro, una invalidità permanente, (in franchigia per i danni compresi fra 1 e 5 %, con liquidazione in capitale per i danni compresi fra il 6 ed il 15 %, con rendita mensile per i danni uguali o maggiori del 16 %) o la morte.
Lo studio del fenomeno infortunistico lavorativo in Italia ha evidenziato negli ultimi anni una riduzione del numero generale degli eventi lesivi e degli infortuni mortali. E’ stato riscontrato un decremento di infortuni anche nei lavoratori stranieri, ma a fronte di tali dati si è evidenziata una persistenza di un significativo numero di politraumatismi gravi e di decessi.
Peraltro sfugge a questi dati un numero difficilmente stimabile di eventi infortunistici, di varia gravità, subiti da lavoratori stranieri irregolari e/o clandestini, che non vengono denunciati per il rischio di ritorsioni, licenziamento, discriminazioni di varia natura.
Esamindo i dati rilevabili dai Rapporti Annuali dell’INAIL (1, 2, 3, 4) si evidenzia per gli infortuni gravi un progressivo decremento nei lavoratori stranieri nel corso degli anni dal 2008 al 2011, sia nel settore dell’industria e servizi sia, in misura minore, in agricoltura (grafico 1).
Grafico 1 - Infortuni gravi (danno uguale o maggiore del 16%) occorsi ai lavoratori stranieri negli anni 2008-2011
I motivi di tale decremento potrebbero essere sì attribuiti alle mancate denuncie di infortuni (per irregolarità o minaccia di licenziamento) e all’effetto della crisi economica (con diminuzione del numero dei lavoratori impiegati), ma anche ai possibili effetti positivi dell’opera della prevenzione sin qui attuata.
I dati sugli infortuni mortali evidenziano invece una sostanziale stabilità del numero degli stessi, sia in valori percentuali che in valori numerici (grafico 2).
Grafico 2 - Infortuni mortali occorsi ai lavoratori stranieri negli anni 2008-2011
Dato che sembra più vicino alla realtà. Le possibili cause potrebbero essere individuate nell’utilizzo del lavoratore straniero non formato in lavorazioni più rischiose, nella sostanziale impossibilità di evitare la denuncia di un evento mortale, ma anche, probabilmente, nell’accentuazione del rischio da abuso di alcool ed altre abitudini soggettive.
Per quanto concerne i settori di attività più a rischio, i dati evidenziano la prevalenza in valori percentuali di infortuni gravi nel settore dell’edilizia, seguito dai trasporti, servizi e industria dei metalli (tabella 1 – grafico 3).
Tab. 1 - Infortuni sul lavoro occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per gestione e principali settori di attività economica
Grafico 3 - Infortuni sul lavoro occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per gestione e principali settori di attività economica – INABILITA’ PERMANENTE (grado > = 16%)
Ciò conferma quanto evidenziato dai dati generali, sulla maggiore esposizione a rischio dei lavoratori edili e di quelli che lavorano sulla strada.
Per gli infortuni mortali, i dati evidenziano la prevalenza in valori percentuali nel settore dell’edilizia, seguito dai trasporti e agricoltura. Anche questi dati confermano quanto rilevabile dai dati generali, sulla maggiore esposizione a rischio dei lavoratori edili e di quelli che lavorano sulla strada, ma evidenziano anche come nel settore agricolo sussista un rischio non indifferente per infortuni mortali, dovuti principalmente a ribaltamento di mezzi agricoli e cadute dall’alto (tabella 1 – grafico 4).
Grafico 4 - Infortuni sul lavoro occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per gestione e principali settori di attività economica - INFORTUNI MORTALI
Per quanto concerne le cause e circostanze dell’evento, appare necessario prioritariamente sottolineare come vi siano difficoltà nell’inquadramento per circa 1/3 dei casi (Altro non codificato / indeterminato - Invalidità Permanente > = 16%: 115 casi; morte 54 casi).
Si rileva comunque come la maggior parte degli infortuni gravi siano provocati, in misura pressocchè equivalente, da cadute e dalla perdita di controllo di una macchina o macchinario. Questi dati confermano sostanzialmente come i settori più a rischio di eventi gravi siano quello edile e dei trasporti (tabella 2 – grafico 5).
Tab. 2 - Infortuni gravi e mortali occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per principali modalità evento
Grafico 5 - Infortuni gravi sul lavoro con danno > = 16% occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per modalità evento conosciute (%)
Per gli infortuni mortali i dati evidenziano come circa i 2/3 degli stessi siano provocati dalla perdita di controllo di una macchina o macchinario, seguiti da eventi provocati da rottura o crollo e da cadute; ciò conferma come i settori più a rischio di eventi mortali siano quello edile, dei trasporti e agricolo (tabella 2 – grafico 6).
Grafico 6 - Infortuni sul lavoro mortali occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per modalità evento conosciute (%)
Per quanto concerne la distribuzione territoriale degli eventi (tabella 3 – grafici 7 e 8), i dati evidenziano come oltre la metà degli infortuni gravi e mortali siano concentrati in Lombardia, Veneto, E. Romagna e Lazio, regioni con elevato tasso di occupazione in edilizia, nel terziario e nei trasporti.
Tab. 3 - Infortuni gravi e mortali occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per distribuzione territoriale
Grafico 7 - Infortuni gravi occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per distribuzione territoriale
Grafico 8 - Infortuni mortali occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per distribuzione territoriale
Per quanto attiene alla nazionalità dei lavoratori stranieri (tabella 4 - grafici 9 e 10), si evidenzia come i lavoratori più a rischio per infortuni gravi provengano dalla Romania (lavoratori impiegati in gran parte in edlizia) seguiti da quelli provenienti da Marocco e Albania e come i lavoratori più a rischio per infortuni mortali provengano dalla Romania e Albania e in misura minore dal Marocco.
Tab. 4 - Infortuni gravi e mortali occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per nazionalità di origine
Grafico 9 - Infortuni gravi occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per nazionalità
Grafico 10 - Infortuni mortali occorsi ai lavoratori stranieri nell'anno 2011 e indennizzati dall'INAIL per nazionalità
Quali possono essere, quindi, i fattori determinanti alla base degli infortuni gravi e mortali nei lavoratori stranieri? E’ ipotizzabile che i fattori che concorrano ad aumentare il rischio di eventi gravi e mortali nei lavoratori stranieri possano essere:
1.la non perfetta conoscenza della lingua italiana;
2.la carente formazione specifica in merito ai rischi lavorativi ;
3.le situazioni di irregolarità e di precarietà che spesso caratterizza queste attività lavorative;
4.un eccessivo consumo di alcool che può determinare un aumento dei rischi connessi ad alcune attività lavorative già di per sé pericolose.
L’obiettivo principale deve rimanere quindi una “efficace azione preventiva”, quale elemento essenziale per ridurre gli infortuni e malattie professionali. Prevenzione che deve realizzarsi in un’attività d’impresa che sia ispirata ai valori della “responsabilità sociale”.
In quest’ opera di prevenzione appare fondamentale il coinvolgimento di tutte le istituzioni pubbliche e private impegnate sul fronte della salute e della sicurezza degli ambienti di lavoro, dei medici di base e dei presidi ospedalieri, delle università, degli enti di patrocinio e delle associazioni rappresentative; queste ultime, in particolare, possono avere un ruolo fondamentale nella piena integrazione dei cittadini stranieri sui posti di lavoro e nella tutela in caso di infortunio e malattia professionale, rappresentando il tramite di nuove conoscenze e di percorsi formativi per lavoratori diversi per cultura e tradizioni, talora costretti ad operare in ambienti insicuri e in situazioni di discriminazione.
E’ inoltre fondamentale cercare di rendere consapevoli le aziende dei costi legati alla non sicurezza, informando anche dei benefici economici legati ad una politica di prevenzione (5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13).
1.Annual Report 2008 INAIL.
2.Annual Report 2009 INAIL.
3.Annual Report 2010 INAIL.
4.Annual Report 2011 INAIL.
5.Bradaschia S, De Luca R. Immigrant workers: regulatory aspects, social security and tax - IPSOA 2006
6.Province of Rome - Target Project "IMMIGRANT WORKERS SAFETY". Public Notice for submission of project proposals - Axis I, II, III and IV of the POR Lazio 2007-2013.
7.Analysis of the accident in the fields working greater number of immigrant workers (by the Department of Public Health: Epidemiology and Staff Communication - Prevention and Safety in the Workplace).
8.Patussi V, Barbina P, Barbone F, et al. Comparison of the incidence rate of occupational injuries among permanent, temporary and immigrant workers in Friuli-Venezia Giulia. Epidemiol Est 2008; 32 (1): 35-38.
9.Colao AM, Pisciottano V, Giampaoletti C, Cenci G. The accident rates in the non-EU workers in the territorial area n. 6 of Fabriano. Med Lav 2006; 97(6): 787-798.
10.Foreigner, not stranger: ABC of safety at work. Information booklet for foreign workers and their families. INAIL Edition 2009.
11.Fasani F (researcher Debenedetti Foundation): Risk of accidents and the shadow economy: domestic and foreign workers compared - La Stampa of Turin, 10 May 2004, p. 20.
12.INAIL data: Foreign workers: a resource, but many accidents - October 2008.
13.Baldasseroni A (CeRIMP Tuscany): Injuries and illnesses among immigrant workers - Florence, June 22, 2011.