Articoli Medicina Legale - P&R Scientific
Volume 3, Numero 4
30.12.2013
INCREMENTO DEL RICORSO AL TAGLIO CESAREO: SINTOMO DI UN ECCESSIVO RICORSO ALLA MEDICINA DIFENSIVA?
 
 
Busardò FP, Zaami S, Ciancolini G, di Luca A, Marinelli E, Ciallella C, Frati P

Autori   [Indice]

Busardò FP1, Zaami S1, Ciancolini G1, di Luca A1, Marinelli E1, Ciallella C1, Frati P1

1 Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico-Legali e dell’Apparato Locomotore, Università di Roma “Sapienza”

Abstract   [Indice]

Introduzione: La giurisprudenza, in materia di responsabilità professionale, ha subito un’evoluzione che l’ha condotta a valutare l’operato del medico in maniera più critica ponendosi sempre più dalla parte del paziente a scapito dell’operato dei sanitari. Questo atteggiamento ha indotto i medici a cercare di tutelarsi ricorrendo alla medicina difensiva, ovvero una medicina la cui condotta non ha il fine di tutelare la salute del paziente bensì il fine di evitare ai sanitari di incorrere in eventuali responsabilità medico legali seguenti alle cure mediche prestate.
 
Obiettivi: Il presente contributo ha lo scopo di ricercare le cause dell’eccessivo incremento del taglio cesareo (TC) in Italia e se questo risponda a reali necessità cliniche o sia segno del dilagare della medicina difensiva, con particolare riferimento alla casistica giurisprudenziale italiana in materia e alla recente emanazione delle linee guida. 
 
Metodi : Gli autori hanno analizzato: 1) i dati del Ministero della Salute, CeDAP 2009, pubblicati nel 2012; 2) i dati contenuti nel rapporto pubblicato dall’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio nel febbraio 2012; 3) le linee guida per il taglio cesareo del 2011-2012. Inoltre hanno effettuato una revisione sistematica delle pronunce giurisprudenziali italiane in caso di mancato o ritardato taglio cesareo.
 
Risultati/Discussione e Conclusioni: I dati a nostra disposizione rilevano un incremento del tasso di tagli cesarei in Italia ponendola al primo posto in Europa per il ricorso a tale tecnica chirurgica. In particolar modo si è evidenziata una distribuzione nazionale non uniforme: difatti risulta più utilizzata nell’Italia meridionale, nelle strutture private piuttosto che nelle pubbliche e l’incidenza aumenta con l’aumentare dell’età della gestante. Dati ancor più dettagliati sono quelli forniti dalla regione Lazio che oltre a confermare quanto sopra riportato, evidenziano l’incremento delle nascite mediante TC soprattutto nei giorni feriali. Tuttavia l’incremento del TC non risulta essere accompagnato da un aumento dei benefici materni e/o fetali tali da giustificare il suo maggior utilizzo.
I dati esaminati testimoniano un comportamento clinico assistenziale non adeguato che più che il bene salute, va a tutelare altro; la volontà della paziente e del medico oltre eventuali interessi  delle strutture sanitarie: 1) la volontà della paziente in quanto preferisce partorire in piccole strutture private dove opera, nei giorni feriali, il proprio ginecologo di fiducia; 2) la volontà dei ginecologi di assecondare la propria paziente, evitarle le ansie del parto naturale, evitare a se stesso un eventuale rischio di incorrere in contenzioso per mancato o ritardato TC; 3) eventuali interessi delle strutture sanitarie che vedono aumentare l’entità dei propri rimborsi per prestazione sanitaria.
Una maggior informazione per la gestante sulle complicanze del TC e l’utilizzo delle linee guida relative al TC a nostro avviso possano limitare il ricorso alla medicina difensiva e tutelare la salute sia della gestante che del nascituro.

Parole chiave: taglio cesareo, medicina difensiva, linee guida

Available from:
http://journal.preventionandresearch.com/index.php?PAGE=articolo_dett&ID_ISSUE=741&id_article=6389

 

Autore di riferimento   [Indice]

Francesco Paolo Busardò
Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico Legali e dell’Apparato Locomotore. “Sapienza” Università di Roma, Viale Regina Elena 336, 00161, Roma, Italia