Busardò FP¹, Gulino M¹, Angioni C ¹, Montanari Vergallo G ¹, Catarinozzi I ¹, Iovenitti L ¹, Frati P <sup>1

1</sup> Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico Legali e dell’Apparato Locomotore. “Sapienza” Università di Roma, Viale Regina Elena 336, 00161, Roma, Italia


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Scopo della ricerca: In questo studio gli Autori esaminano l’attuale quadro giurisprudenziale relativo al valore giuridico e medico-legale delle linee guida con lo scopo di illustrare quali sono le norme che regolano il loro utilizzo durante la diagnosi e la terapia.
 
Materiali e Metodi: Gli Autori analizzano il caso deciso dalla sentenza n. 8254/2011 della Suprema Corte tenendo conto delle sue peculiarità cliniche in relazione al principio giuridico affermato. Viene valutata la compatibilità di tale sentenza con i principi sanciti in giurisprudenza e con le regole deontologiche.
 
Risultati e Conclusioni: Il principio affermato dalla Suprema Corte nella sentenza esaminata, secondo cui le linee guida ispirate da esigenze di natura economica non possono influenzare le scelte terapeutiche del medico, si scontra con la giurisprudenza della Corte costituzionale, la quale sottolinea la necessità di considerare in ambito sanitario sia l’aspetto legale sia quello riguardante le risorse finanziarie, ai fini di una completa protezione del paziente.
Inoltre, la decisione in esame introduce una norma che non permette ai medici di esercitare pienamente la propria libertà professionale nell’interesse dei pazienti senza correre il rischio di ricevere sanzioni amministrative o di dover rispondere a responsabilità di ordine legale.

Parole chiave: linee guida, diritto alla salute, responsabilità medica
 

Francesco Paolo Busardò
Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico Legali e dell’Apparato Locomotore. “Sapienza” Università di Roma, Viale Regina Elena 336, 00161, Roma, Italia