Il dramma delle morti bianche sul lavoro


La costruzione degli stadi per i mondiali di calcio in Qatar del 2022 costeranno la vita a 4.000 lavoratori, per lo più provenienti dal Nepal. 
È questo lo sconcertante dato di una recente inchiesta condotta da Amnesty International sulle morti bianche causate dalle precarie condizioni di lavoro cui sono costretti gli operai nepalesi in Qatar. Almeno 40 lavoratori sono già morti tra giugno e agosto 2013, per i lavori dei mondiali 2022.
Ancora adesso continuano a morire molti immigrati nepalesi e migliaia continuano a lavorare in condizioni durissime, in molti casi senza il rispetto delle necessarie misure di sicurezza e contravvenendo anche ai fondamentali diritti delle persone.
Dall’inchiesta emerge infatti che gli operai sono sottoposti a difficili condizioni lavorative, non sono adeguatamente remunerati dal punto di vista economico e
la maggioranza di loro non ha permessi di soggiorno validi vivendo praticamente in uno stato di clandestinità.
Le morti riguardano ragazzi molto giovani, principalmente a causa di problemi cardiocircolatori dovuti alla disidratazione per le difficili condizioni climatiche.
L’immagine che deriva da questi resoconti è quella di una delle nazioni più ricche del mondo, il Qatar, che sfrutta una delle più povere, il Nepal, per arrivare in tempo all’evento sportivo del 2022. 
Non è la prima volta che il gioco del calcio entra in conflitto con i diritti umani, ricordando che in passato vennero sfruttati bambini pakistani per cucire i palloni di cuoio per 6 centesimi all’ora, come svelò un inchiesta giornalistica nel 1996.
 
Fonte: www.amnesty.it
 
Simone De Sio
 
Giovanni Rinaldi