Articoli Psicologia - P&R Scientific
Volume 3, Numero 2
28.06.2013
IL BURNOUT E LE SUE COMPONENTI: CONFRONTO TRA INFERMIERI DI AREA CRITICA E INFERMIERI DI REPARTO
 
 
Burla F, Murgano A, Bruschini M, Cinti ME

Autori   [Indice]

Burla F1, Murgano A2, Bruschini M1, Cinti ME1

1Dipartimento di Neurologia e Psichiatria, “Sapienza” Università di Roma
2Dipartimento di Scienze Chirurgiche, “Sapienza” Università di Roma


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http://journal.preventionandresearch.com/index.php?PAGE=articolo_dett&ID_ISSUE=738&id_article=6368

Abstract   [Indice]

Introduzione: Il disagio per il Burnout colpisce particolarmente gli operatori delle cosiddette “helping professions”, professioni che richiedono particolari competenze ed una sicura propensione al rapporto umano ed empatico, in cui subentra, inoltre, anche una forte dose di carico emotivo.
Il confronto alla base di questo studio riguarda la sfera infermieristica, in particolare i due grandi gruppi in cui si divide l’assistenza: infermieri di degenza e infermieri operanti nel settore dell’area critica.
 
Obiettivi: L’obiettivo del presente studio è quello di stimare il livello di Burnout con le sue componenti e i fattori di stress lavoro correlato, negli infermieri di area critica; in un secondo momento confrontare la condizione degli infermieri dell’area critica rispetto a quella degli infermieri di reparto (area chirurgica, medica e pediatrica), analizzata in un precedente studio.
 
Metodi: Il campione è costituito da 100 casi-infermieri scelti tra DEA (Dipartimento di Emergenza ed Accettazione), rianimazione, terapia intensiva; 100 controlli-infermieri scelti tra i reparti chirurgici, medici e pediatrici, estratti da un totale di 155 per appaiamento rispetto all’età, al sesso, agli anni di lavoro totali e all’impegno lavorativo.
Ai due gruppi sono stati somministrati dei questionari volti a valutare le variabili sul livello del Burnout, sulle sue componenti e sui fattori di stress lavoro correlato.
 
Risultati: I risultati hanno messo in evidenza che la percentuale di presenza del Burnout negli infermieri di area critica è dello 0%, mentre per i colleghi di reparto risulta essere del 12%. Il dato rilevante è emerso dai risultati ottenuti dal questionario MBI: infatti, a parità di realizzazione personale (PP), gli infermieri dell’area critica hanno una percentuale di esaurimento emotivo (EE) maggiore rispetto ai colleghi di reparto; tuttavia, la componente di depersonalizzazione (DP) è nettamente inferiore negli infermieri di area critica rispetto ai colleghi di reparto. E’ proprio questo fattore di identificazione con il ruolo e con il paziente che sembra preservare questa categoria dal Burnout.
 
Discussione: Gli infermieri di area critica rappresentano apparentemente uno dei settori ospedalieri a più alto rischio di Burnout, in quanto qui si concentrano molti dei fattori scatenanti quali il sovraccarico di lavoro, i problemi organizzativi, i conflitti etici ed emotivi, aggravati dall’imprevedibilità delle situazioni che devono essere affrontate quotidianamente. In realtà, non bisogna sottovalutare la chiave della soddisfazione personale e dell’identificazione con il proprio ruolo: questi infermieri si sentono gratificati e nonostante il peso della responsabilità, sanno di avere in mano il controllo e ciò non li fa sentire degli emarginati sociali.
 
Conclusioni: Il risultato di questo studio, che stravolge tutte le nostre aspettative, deve far riflettere le istituzioni: quest’ultime dovrebbero occuparsi oltre della messa in atto di un piano finalizzato a ridurre i fattori di stress lavoro correlato, anche di dare il giusto valore professionale alla figura dell’infermiere, da troppo tempo sottovalutata. Abbiamo constatato, infatti, dai dati emersi dal nostro studio che è proprio il fattore di depersonalizzazione a portare l’operatore sanitario ad assumere un atteggiamento di ostilità e cinismo, fino a sfociare in vera e propria malattia.

Key words: Burnout, nursing, critical care, Maslach
 

Autore di riferimento   [Indice]

Franco Burla
Dipartimento di Neurologia e Psichiatria, “Sapienza” Università di Roma


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