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ISSN:2240-2594
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International Open Access Journal of Prevention and Research in Medicine
Director Prof. Francesco Tomei
Secondo dati diffusi dalla Società italiana di Psicoterapia (Sipsic) in Italia nel 2012 si sarebbe registrato un incremento degli episodi depressivi in soggetti sotto i 35 anni di età. La crisi economica sarebbe la causa principale di questo incremento. I disturbi più frequenti sono depressione, ansia, attacchi di panico e suicidi. I disoccupati e chi ha perso lavoro sono i soggetti più a rischio. Gli stessi suicidi in Italia hanno fatto registrare un aumento preoccupante, seppur non ai livelli di Grecia, Spagna e Irlanda.
I disturbi mentali sono un fardello enorme per la società, sia per i costi sia per la disabilità indotta da questi disturbi, rappresentando un danno per il singolo e per l’intera comunità.
In Grecia nel periodo di crisi finanziaria si è registrato un aumento del 45% di suicidi, soprattutto tra i disoccupati; cifre drammatiche se si considera che questo Paese aveva la media di suicidi più bassa in assoluto.
Secondo gli analisti non vi è la prova certa di una relazione diretta con la crisi economica, ma sicuramente ciò ha avuto una grossa incidenza.
Trovarsi a vivere una realtà in cui la speranza nel futuro è compromessa, non fa altro che rafforzare atteggiamenti pessimistici, rendendo le persone fragili e insicure con perdita della propria identità.
Gli psichiatri affermano che sostenere le persone in difficoltà attraverso trattamenti di psicoterapia, porterebbe dei vantaggi notevoli, ma purtroppo solo una minoranza di queste persone riceve cure adeguate.
Esiste una difficoltà del servizio sanitario pubblico a far fronte alla domanda di aiuto, ma la proposta lanciata dagli esperti è comunque quella di istituire uno sportello di sostegno psicologico, soprattutto per le persone con un lavoro precario o per chi è disoccupato.