Articoli Oftalmologia - P&R Public
Anno 3, Trimestre 1
05.02.2013
Correlazioni cliniche tra sindrome da apnee notturne ed il glaucoma cronico ad angolo aperto
 
 
Salducci M

Autori   [Indice]

Salducci M1

1Dipartimento Organi di Senso, “Sapienza” Università di Roma


Citation: Salducci M. Correlazioni cliniche tra sindrome da apnee notturne ed il glaucoma cronico ad angolo aperto. Prevent Res, published on line 05. Feb. 2013, P&R Public. 43. Available from: http://www.preventionandresearch.com/. doi: 10.7362/2240-2594.102.2013


doi: 10.7362/2240-2594.102.2013


Parole chiave: Glaucoma, apnee notturne, ipoperfusione della testa del nervo ottico

Abstract   [Indice]

Gli Autori nel presente lavoro, nella popolazione studiata ed affetta da sindrome da apnee notturne e pari a 48 pazienti, hanno studiato la correlazione con alterazioni dell’autoregolazione del flusso ematico a livello della testa del nervo ottico ed un eventuale aumento dell’incidenza del glaucoma cronico ad angolo aperto, il quale rappresenta un importante problema di medicina sociale per l’incidenza di disabilità visiva nell’età adulta ed anziana.

Introduzione   [Indice]

La Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome, OSAS) è il più frequente dei disturbi respiratori nel sonno. Secondo la definizione dell’American Sleep Disorders Association (1998),  è caratterizzata infatti sul piano clinico da “sonnolenza diurna e/o alterazioni delle performances diurne e/o russamento notturno” e sul piano fisiopatologico da “ripetuti episodi di ostruzione parziale o completa delle prime vie aeree durante il sonno, associati a fasiche cadute dell’ossiemia con conseguenti desaturazioni in O2 dell’emoglobina arteriosa”.
Gli episodi ostruttivi possono durare da 10 secondi fino a 2 minuti e terminano solo dopo un “arousal” (micro-risveglio) grazie ad un aumento del tono dei muscoli respiratori dovuto a attivazione del sistema nervoso simpatico.
L’OSAS attualmente colpisce in Italia circa il 4% degli uomini ed il 2% delle donne.
Condizioni anatomiche, fattori ereditari, eccesso ponderale, età e sesso, l'abuso di alcool e tabacco, l'utilizzo di tranquillanti ed ipnotici, l'affaticamento, lo stress e le alterazioni ormonali, contribuiscono alla manifestazione dell’OSAS.
L'assenza di flusso aereo e la persistenza dello sforzo respiratorio durante il sonno sono alla base infatti dei danni determinati dalla sindrome.
Le conseguenze di queste apnee sono molteplici e possono essere distinte in immediate e tardive. Fra i sintomi immediati il più importante è costituito dalla frammentazione del sonno che determina nel tempo una eccessiva sonnolenza diurna. Le manifestazioni tardive sono dovute alla ridotta ossigenazione del sangue che col tempo determina a livello generale alterazioni del ritmo cardiaco, ipertensione arteriosa, cuore polmonare, policitemia, alterazioni neurovascolari e cerebrali, mentre a livello oculare sono stati riscontrati i seguenti disturbi: floppy eyelid syndrome (associata ad ulcerazioni e perforazioni corneali), neuropatia ottica ischemica anteriore non artritica, edema della papilla e soprattutto glaucoma ad angolo aperto e/o glaucoma normotensivo (1).
La sindrome da apnee notturne è generalmente diagnosticata sulla base dei risultati della polisonnografia eseguita con una registrazione simultanea di elettroencefalogramma, elettromiogramma, elettroculogramma, elettrocardiogramma, ossimetria, pletismografia respiratoria, nonché flusso aereo da bocca e naso. Dai dati della polisonnografia viene altresì calcolato l’indice di disturbo respiratorio (RDI), valore che viene usato per diagnosticare e stadiare l’OSAS.
Attualmente il trattamento di prima scelta per prevenire l’ostruzione delle alte vie respiratorie, consiste nell’applicazione di una pressione positiva continua nelle vie aeree durante il sonno, tramite una maschera nasale (CPAP).
Il glaucoma è una complessa affezione oculare (prevalenza del 2-3% sulla popolazione generale) caratterizzata da una perdita progressiva delle cellule ganglionari retiniche associata ad un caratteristico e specifico deficit funzionale a carico del campo visivo, da un aumento progressivo dell’escavazione della papilla ottica e alterazioni anche queste specifiche del tono oculare (2). Questa malattia riveste una importante rilevanza clinico-sociale, in quanto se non trattata ha una naturale evoluzione verso una completa ed irreversibile cecità, infatti attualmente rappresenta la seconda causa di cecità nel mondo.
La sua patogenesi non è ancora ben definita, in particolare attualmente le due teorie più accreditate sono la teoria meccanica e la teoria vascolare. Sulla base di quest’ultima Majon e coll. hanno ipotizzato che nell’OSAS le alterazioni dell’autoregolazione del flusso sanguigno nella testa del nervo ottico, dovute proprio ai ripetuti episodi apneici siano alla base della neurotticopatia glaucomatosa. Anche l’aumento della pressione intracranica con conseguenti alterazioni della perfusione cerebrale e/o i microinfarti del nervo ottico, dovuti all’aumentata attivazione piastrinica presente in tali pazienti, potrebbero rivestire un ruolo determinante.
Comunque gli studi attualmente presenti in letteratura che hanno indagato sulla presenza di questa associazione mostrano ancora dati discordanti. L’elevata prevalenza sia del glaucoma che dell’OSAS, tale da poter considerare entrambe delle malattie di interesse sociale, rende ragione del fatto che tali studi hanno una notevole rilevanza scientifica.
In particolare dal punto di vista oftalmologico, poter inquadrare il paziente affetto da OSAS quale soggetto con un maggior rischio di sviluppo di una neurotticopatia glaucomatosa (spesso asintomatica nelle fasi iniziali e/o moderatamente avanzate) può permettere programmi di screening e prevenzione, cercando di identificare alterazioni visive in una fase precoce del processo patologico, tale da poter ancora giovare di un trattamento per la salvaguardia della funzione visiva (3, 4, 5).

Obiettivi   [Indice]

Scopo del lavoro
Dal 1996 l’American Academy of Ophatmology ha stabilito una nuova definizione di glaucoma primario ad angolo aperto (POAG) definendolo come una “neurotticopatia su base multifattoriale in cui si verifica una perdita caratteristica delle fibre del nervo ottico” (4).
In questa definizione i valori della IOP non vengono neppure menzionati. Ciò ovviamente implica che il glaucoma in una fase precoce può essere caratterizzato da campi visivi perfettamente normali, quindi secondo la nuova classificazione della malattia diversamente da quanto accadeva in passato, per cui in questa nuova definizione non deve essere necessariamente presente un deficit funzionale rilevabile all’esame del campo visivo. Questo ha portato ad un aumento dei soggetti affetti da 1,5-2 milioni a ben oltre 15 milioni di individui.
 
Lo scopo del presente lavoro è quindi quello di valutare se l'OSAS rappresenti o meno un fattore di rischio della neuropatia ottica glaucomatosa, soprattutto in considerazione della nuova definizione di glaucoma primario ad angolo aperto considerato come una neurotticopatia su base multifattoriale (6).

Materiali e metodi   [Indice]

Sono giunti alla nostra osservazione, provenienti dalle  UU.OO.CC. specialistiche di Oftalmologia e di Otorinolaringoiatria di Ospedali pubblici appartenenti alla Regione Lazio, 48 pazienti affetti da OSAS, di cui 32 erano uomini e 16 donne.
Criteri di inclusione:
Tutti i pazienti da noi esaminati sono stati sottoposti ad una visita oculistica completa comprendente:
 
·acuità visiva (per vicino e per lontano);
·studio del segmento anteriore mediante lampada a fessura;
·valutazione della pressione oculare mediante tonometria ad applanazione (IOP);
·studio dell’angolo camerulare mediante gonioscopia;
·esame del fondo oculare e dello stato del disco ottico; 
·campo visivo mediante perimetria computerizzata;
·fluorangiografia;
·OCT.
 
Per la diagnosi di glaucoma primario ad angolo aperto sono stati considerati indicativi la presenza della tipica escavazione della testa del nervo ottico, delle relative alterazioni del campo visivo e di un tono endoculare sistematicamente superiore a 21 mmHg in tutte le rilevazioni.
Per quella di glaucoma normotensivo invece i criteri diagnostici la presenza di alterazioni morfologiche della papilla ottica e campimetriche in presenza però di valori di tono oculare entro i 18 mmHg.
Sono stati studiati in totale 92 occhi, poiché due pazienti (4 occhi) sono stati esclusi dal presente studio in quanto già in trattamento farmacologico antiglaucomatoso.
L’età media dei pazienti era 56,4 + 9,6 (range 40-73).
La media del tono oculare rilevata è stata di 15,25 mmHg + 3 mmHg (range 10-21 mmHg).
L’acuità visiva media dei pazienti era di 10/10 per lontano e I carattere per vicino.
L’esame dell’angolo irido corneale mediante gonioscopia non ha evidenziato strutture angolari anomale e l’ampiezza dell’angolo era maggiore uguale in tutti i pazienti, di grado 3^ secondo Shaffer.
I dati emersi dallo studio del diametro della testa del nervo ottico ha evidenziato mediamente un rapporto escavazione-diametro papillare (CUP/DISC) maggiore uguale a 0,3.
All’esame computerizzato del campo visivo difetti clinicamente significativi sono stati riscontrati in tre occhi presentavano uno scotoma che si sviluppava tra i 10° e i 20° rispetto al punto di fissazione, mentre diciassette occhi evidenziavano scotomi paracentrali assoluti nasali isolati. Queste alterazioni possono essere considerate compatibili con alterazioni di tipo glaucomatoso. 

Conclusioni   [Indice]

Discussione e Conclusioni
La Sindrome da Apnea Ostruttiva durante il sonno è considerata un fattore di rischio per patologie cardiovascolari e neurovascolari.
Diversi Autori hanno indagato sulla relazione fra tale sindrome ed il glaucoma, in particolare nella sua variante normotensiva (7).
Nell’OSAS è stato ipotizzato che la neuropatia ottica sarebbe riconducibile ad alterazioni dell’autoregolazione del flusso ematico a livello della testa del nervo ottico causate dai ripetuti episodi apneici. Alternativamente le alterazioni vascolari a livello del nervo ottico potrebbero essere riconducibili all’ipertensione, all’arteriosclerosi o alle alterazioni del rapporto endotelina (vasocostrittore) ossido nitrico (vasodilatatore) causate dall’OSAS stessa. 
Majon e coll. hanno riscontrando una incidenza maggiore di glaucoma normotensivo (7%) nella popolazione di pazienti affetti da OSAS, ed una maggiore prevalenza di disturbi respiratori nel sonno in una popolazione affetta da glaucoma primario normotensivo.
Mentre Geyer e coll. in studio condotto su un campione costituito da 228 persone non hanno riscontrato alcuna correlazione tra OSAS e glaucoma confermando i risultati ottenti da Person J.
Nel nostro studio il campione di occhi esaminati costituito da pazienti non affetti  glaucoma anzi sono stati esclusi quelli in terapia antiglaucomatosa,  è scaturito che il 2,76 %  cioè solo tre occhi mentre il 15,64 % (diciassette occhi) presentavano difetti campimetrici  significativi con una diagnosi di glaucoma normotensivo. Tale  incidenza non è significativa per poter porre diagnosi di glaucoma, poiché questa affezione proprio è tale solo se presenta i segni e sintomi che la costituiscono, però l’insieme di questi segni e sintomi non sempre contemporaneamente presenti non consentono la diagnosi di glaucoma.
Tale prevalenza da noi riscontrata, non è quindi risultata essere in modo statisticamente significativo maggiore di quella della popolazione generale.
Sono comunque necessari ulteriori studi per confermare tali dati e ad ogni modo riteniamo raccomandabile uno screening oftalmologico nei pazienti affetti da OSAS.
Tra i fattori di rischio età, sesso, razza, familiarità, diabete, spessore corneale, suscettibilità della papilla ottica, miopia, il più importante per il glaucoma è la pressione oculare (IOP).
Tra quelli sistemici invece l’ipertensione e l’ipotensione arteriosa associata a fattori cosiddetti vascolari ed al vasospasmo, mentre risulta decisamente ancora controversa la relazione tra la pressione sistemica e la IOP.

Bibliografia   [Indice]

1. Blumen Ohana E, Blumen MB, Bluwol E, et al. Primary open angle glaucoma and snoring: prevalence of OSAS. Eur Ann Otorhinolaryngol Head Neck Dis 2010; 127(5):159-164.
2. Waller EA, Bendel RE, Kaplan J. Sleep disorders and the eye. Mayo Clin Proc 2008; 83(11):1251-1261.
3. Geyer O, Cohen N, Segev E, et al. The prevalence of glaucoma in patients with sleep apnea syndrome: same as in the general population. Am J Ophthalmol 2003; 136(6):1093-1096.
4. Mojon DS, Hess CW, Goldblum D, et al. Normal-tension glaucoma is associated with sleep apnea syndrome. Ophthalmologica 2002; 216(3):180-184.
5. Mojon DS, Hess CW, Goldblum D, et al.  Primary open-angle glaucoma is associated with sleep apnea syndrome. Ophthalmologica 2000; 214(2):115-118.
6. Mojon DS, Hess CW, Goldblum D, et al. High prevalence of glaucoma in patients with sleep apnea syndrome. Ophthalmology 1999; 106(5):1009-1012.
7. Robert PY, Adenis JP, Tapie P, Melloni B. Eyelid hyperlaxity and obstructive sleep apnea (O.S.A.) syndrome. Eur J Ophthalmol 1997; 7(3):211-215.
 

Autore di riferimento   [Indice]

Mauro Salducci
Dipartimento di Organi di Senso, “Sapienza” Università di Roma
e-mail: info@preventionandresearch.com

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