Carceri e salute: un problema attuale


Lo stato di salute dei detenuti ed il sovraffollamento delle carceri italiane rappresentano problemi di grande attualità.
Ad oggi in Italia i detenuti sono oltre 65.000 e le patologie più ricorrenti riguardano la sfera psichica e le infezioni.
Secondo i dati 2012 della Società italiana di medicina e sanità penitenziaria (Simspe) un detenuto su tre è positivo all’epatite C, la prevalenza dell’Hiv e dell’epatite B è intorno al 5%, mentre il 30% circa della popolazione carceraria soffre di disturbi psichici.
Un aspetto grave è rappresentato dai soggetti che, entrando in carcere in buone condizioni di salute, contraggono infezioni a causa del contatto diretto con individui portatori di malattie infettive più o meno gravi.
Non va dimenticata la problematica dei tossicodipendenti, la cui gestione è particolarmente difficoltosa all’interno di un carcere.
A preoccupare i medici penitenziari sono anche gli stili di vita dei detenuti: il tasso di fumatori tra la popolazione carceraria è altissimo e l’alimentazione è spesso poco sana; così queste persone hanno un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari e tumorali rispetto alla popolazione generale.
Ad incidere pesantemente sulla salute dei detenuti sicuramente il sovraffollamento è uno dei fattori più rilevanti. Il numero di detenuti (oltre 65.000) rispetto ai posti disponibili (circa 47.000), rappresenta l’ostacolo maggiore per i medici e gli infermieri penitenziari, costretti a lavorare in condizioni talvolta molto difficili.
Recentemente è stata fondata la “European Federation for Prison Health”, guidata dall’Italia per i prossimi due anni, istituita appositamente con lo scopo di affrontare le problematiche sanitarie degli istituti penitenziari europei.
 
Fonte:sanitapenitenziaria.org

Simone De Sio

Giovanni Rinaldi