Alzheimer: una tossina come terapia


Uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Plosone e condotto da ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell’Università di Bologna, ha dimostrato che una tossina prodotta da un batterio presente nell'intestino dell’uomo, l'Escherichia coli, riesce a produrre nei topi una regressione dei sintomi neuroinfiammatori dell'Alzheimer. Gli studiosi confidano nel fatto che la conferma definitiva, che arriverà solo dalla sperimentazione sull’uomo, possa avvenire in tempi brevi.
Dai test effettuati sulle cavie è stato possibile dimostrare che anche una singola dose di tossina è in grado di far regredire i sintomi dell'Alzheimer.
Questo farebbe pensare, secondo gli esperti, che la sostanza possa avere gli stessi effetti anche sull’uomo.
Alcune ricerche svolte in passato presso l’Istituto Superiore di Sanità avevano già evidenziato come la tossina, denominata CNF1, riuscisse a stimolare l’ attività cerebrale e le capacità cognitive nei topi.
Questo nuovo studio evidenzia, inoltre, che la tossina CNF1 può contrastare importanti sintomi comuni a diverse malattie neurodegenerative, inclusa l’Alzheimer, per le quali non esiste alcuna cura.



 
Fonte:www.plosone.org
 
Simone De Sio

Giovanni Rinaldi